mercoledì 18 febbraio 2009

l'AUTOFORMAZIONE nell'UNIVERSITA' in CRISI con Sergio Bologna


incontro del laboratorio di autoformazione "universitá in trasformazione"

con la partecipazione di Sergio Bologna

aula 22, scienze politiche, martedi' 24 febbraio ore 12.30


Stiamo attraversando una crisi che non ha ancora raggiunto il suo culmine e che mostra il fallimento di quasi 30 anni di neoliberismo. L'Onda, che lo scorso autunno è partita dai soggetti del mondo della formazione per investire la metropoli, e' certamente esplosa contro i tagli della l. 133/08, ma ha saputo sin dall'inizio assumere la crisi come terreno di lotta. "Noi non vogliamo pagare la vostra crisi", questo il messaggio rivolto al governo che intende socializzare i costi della crisi del capitale per farla pagare agli studenti, ai migranti, ai lavoratori precari e non, attaccando il welfare state e il sistema d'istruzione.

Ma l'Onda ha anche saputo affermare che l'universita' statale e' anch'essa in crisi. E' in crisi a causa della gesitone baronale e di 20 anni di irresponsabili politiche bipartisan. Da un lato si e`generalizzato l'utilizzo dei fondi e delle strutture degli atenei da parte dei baroni per meri interessi privati, dall'altro la mercificazione del sapere ha trasformato l'istruzione superiore in un supermercato di crediti. Quello che dovrebbe essere un luogo di fermento intellettuale, che fornisce gli strumenti utili a capire e criticare la realta' al di fuori delle mura universitarie, e' sempre piu' appiattito sul pensiero unico egemone: il neoliberismo nelle sue varie declinazioni di destra e di sinistra, reazionarie e riformiste. Lo stesso pensiero travolto dalla crisi.

Noi vogliamo capire come funziona il mondo reale, non quello raccontato da docenti molti dei quali l'ultimo libro l'anno letto quando hanno vinto il concorso da ordinari. Il sapere e' sempre di parte, si tratta di decidere da quale parte stare. E noi vogliamo produrre e trasmettere un sapere utile alla vita, a capire le trasformazioni sociali e ad agire le lotte che le determinano. Cosa significa e come farlo in universita'?

martedì 17 febbraio 2009

Cacciati i fascisti da scienze politiche

Gli studenti e le studentesse di Scienze Politiche, a un giorno dall'aggressione fascista alla Sapienza, cacciano i fascisti dalla facoltà. Fuori i fascisti dalle facoltà! Difendiamo i centri sociali, riprendiamoci i nostri spazi!

Martedì 17 febbraio una ventina di fascisti di Azione Universitaria (AN) di diversi atenei milanesi si sono radunati nella facoltà di Scienze Politiche per distribuire volantini diffamatori nei confronti di quegli studenti e di quelle studentesse che costruiscono nell’università sapere libero e critico, percorsi di autoformazione, e ribellione contro le politiche securitarie e oscurantiste. Gli studenti e le studentesse della facoltà si sono raccolti dietro lo striscione “Fuori i fascisti delle facoltà, difendiamo gli spazi sociali!” cacciando in breve tempo i fascisti.

In una metropoli governata dalla destra fascista di De Corato (AN) e dagli integralisti cattolici di Comunione e Liberazione, nella Milano della moda, dove le uniche opportunità per le giovani generazioni sono abitazioni costose e sovraffollate, lavori precari e sottopagati, locali e discoteche, si respira un’aria di repressione contro tutto ciò che è diverso e quindi “pericoloso”. Si moltiplicano le politiche razziste contro i rom, i migranti e i giovani di seconda generazione, i provvedimenti contro i giovani che vogliono vivere esperienze diverse da quelle preconfezionate. Si chiudono tutti quei luoghi di aggregazione e socialità dove è possibile condividere e costruire in una dimensione collettiva una cultura libera e critica, autodeterminazione e conflitto.

Non era scontato che in questa metropoli riuscissimo a riappropriarci del Cox18 ma neanche che, a un giorno dall'aggressione fascista alla Sapienza, a Milano fosse negata l’agibilità politica ai giovani di De Corato. Allo stesso modo siamo determinati/e a scendere in piazza il 28 febbraio in difesa degli spazi sociali e a continuare a liberare spazi di autoformazione e di ribellione all’interno delle facoltà.
Fuori i fascisti dalle facoltà! Difendiamo i centri sociali, riprendiamoci i nostri spazi!

GIOVEDI’ 19 FEBBRAIO – SCIENZE POLITICHE
Giornata di mobilitazione in vista del corteo nazionale
A partire dalle 12.00 banchetti, libri e mostre informative in cortile

SABATO 28 FEBBRAIO - Ore 15.00 p.zza XXIV Maggio
CORTEO NAZIONALE
Contro le logiche securitarie, per l’autogestione e gli spazi sociali

venerdì 13 febbraio 2009

Studenti e lavoratori interrompono la commissione regolamenti della Statale

Questa mattina 250 persone tra studenti e lavoratori hanno interrotto la commissione regolamenti del Senato Accademico della Statale, al termine di un'assemblea sindacale indetta dalla Cgil-flc d'ateneo.

[LEGGI: Il comunicato letto dai lavoratori alla Commissione Regolamenti del Senato Accademico d'ateneo] [GUARDA: La fotogallery dell'iniziativa] [LEGGI: L'interruzione del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche - 12 febbraio] [LEGGI: La cacciata della Gelmini dal Conservatorio di Milano- 10 febbraio] [LEGGI: L'occupazione del rettorato del Network dei collettivi per l'autoformazione - 16 gennaio]


Studenti e lavoratori hanno denunciato le contraddittorie politiche del rettore Decleva e della CRUI (di cui e` presidente) in merito all'universitá: mentre in autunno li si vedeva tergiversare proponendo deboli rimostranze contro i tagli previsti dalla legge 133, ora rincorrono la retorica della meritocrazia per spartirsi le poche briciole rimaste. La prima preoccupazione fondata è quella sui contratti e sui salari dei lavoratori, in particolare dei tecnici-amministrativi. Ci sono pochi dubbi sul fatto che Decleva abbia deciso in cambio dei finanziamenti che si aspetta di sacrificarli, magari in nome del principio (magari definito meritevole) di non dedicare il 90 per cento del fondo di finanziamento ordianraio per pagare il personale. Anche a costo di renderlo precario e sottopagato.

D'altronde le proposte di rinnovo del personale nella pubblica istruzione tanto sbandierate si sono in realtá tradotte con il blocco del turn-over (con la conseguente impossibilitá per molti precari/e di essere assunti), in peggiori condizioni di lavoro, nel blocco sostanziale della ricerca... mentre Decleva pensa a modificare lo statuto della Statale prolungando il suo mandato e mantenendo cosi' intatti i giochi di potere baronali.

E' cosi' svelato come la parola "meritocrazia" venga usata in realtá dal governo per tagliare su welfare, istruzione e ricerca, e dai baroni per difendere il loro orticello di potere.

Si vuole trasformare l'universitá in un mero luogo di produzione di capitali, ridotta in macerie dall'istituzione del tre piu' due e dalla precarizzazione dilagante, relegata al ruolo di mercato di crediti e dispensatore di un sapere mercificato invece che spazio di sapere libero, critico e condiviso.

La risposta di Decleva alle denunce di studenti e lavoratori è stata anche questa volta evasiva, rifiutando un confronto diretto e asserendo la sua impossibilitá a riferire pubblicamente quali siano le politiche che la CRUI sta adottando: prova evidente di trasparenza.

Come scritto nel comunicato dei lavoratori letto alla Commissione, “il governo deve sapere che i lavoratori e gli studenti non hanno chinato il capo, i problemi sono ancora tutti presenti, la nostra situazione salariale è sempre più grave”.
Dopo l'occupazione del rettorato del 16 gennaio, la cacciata della Gelmini dal Conservatorio del 10 febbraio e la sospensione del Consiglio di Facoltá ieri a Scienze Politiche, gli studenti ribadiscono che non si fermeranno ma continueranno a costruire iniziative ed a mettere in atto percorsi di autoriforma dal basso.

giovedì 12 febbraio 2009

NO MORE DECLEVA

C.R.U.I. e Gelmini... chi se li merita?

Gioved¡ 12 febbraio gli studenti e le studentesse di Scienze Politiche hanno assediato il Consiglio di Facolta' per denunciare la proroga del mandato di rettore al barone Decleva. Di fronte al rifiuto di aprire la seduta agli studenti, hanno interrotto l'hanno interrotta, provocando la sua sospensione.

[GUARDA: I video dell'interruzione del Consiglio di Facolta' di Scienze Politiche] [GUARDA: Le foto dell'iniziativa] [LEGGI: Il comunicato letto dagli studenti al Consiglio di Facolta'] [LEGGI: l'articolo di Repubblica] [LEGGI: l'articolo del Corriere della Sera] [LEGGI:la cacciata della Gelmini dal Conservatorio di Milano (10 febbraio)] [LEGGI: occupazione del rettorato della Statale di Milano (26 gennaio)]

Gioved¡ 12 febbraio gli studenti di Scienze Politiche hanno assediato il Consiglio di Facoltà, per denunciare l'approvazione della modifica dello statuto dell'ateneo, avvenuta in senato accademico il 20 Gennaio 2009 scorso con voto favorevole anche del Preside di Facolta' e di tutti i "rappresentanti" degli studenti e dei lavoratori. La modifica, se sara' votata nuovamente al prossimo Senato Accademico, e se sara' approvato dal ministro Gelmini, permettera' al barone Decleva di prolungare il secondo mandato, e rimanere così Presidente della C.R.U.I. fino al 2011. Una manovra appoggiata da tutti i rettori lombardi che ritengono importante la presenza di Decleva al tavolo della riforma dell'universita'. Di fronte al rifiuto di aprire la seduta alla partecipazione degli studenti, questi hanno interrotto il Consiglio, provocandone la sospensione.


Gli studenti hanno messo in luce anche la presa di posizione favorevole da parte del Preside di Facoltà, seguito di trattative fatte nell'ombra dei corridoi della facolta'. Dopo la conversione in legge del dl 180/2008, le contraddizioni su "meritocrazia" e "ricambio generazionale", che questa manovra del Rettore mette in luce, evidenziano come l'Università dei Baroni di fronte anche ai tagli targati Gelmini, punti al mantenimento delle proprie posizioni di potere, cercando di gestire trasformazioni e riforme dell'università.

Il governo intende far pagare la crisi agli studenti, ai lavoratori precari e non e ai migranti attaccando il welfare state, il sistema d'istruzione e adottando "pacchetti sicurezza" razzisti e inutili. I baroni vogliono far pagare la crisi dell'univerista' causata da loro stessi agli studenti, ai lavoratori e ai ricercatori precari. Ma sia il governo che i baroni nascondono i propri interessi dietro la vuota retorica del "merito". Quale `il merito dell'accordo tra Decleva e il ministero? C.R.U.I. e Gelmini... chi se li merita? Noi la crisi non la paghiamo!

martedì 10 febbraio 2009

Gelmini, Milano ti ripudia!! Dont' touch my body, dont't touch my space!

Un centinaio di studenti fanno scappare la Gelmini in visita privata al Conservatorio di Milano. Corteo per il centro e subito dopo Blitz al Consultorio Familiare cattolico.

[LEGGI: Comunicato del Network dei collettivi per l'autoformazione[ [GUARDA: le foto della cacciata della Gelmini, del corteo e del blitz al Consultorio] [LEGGI: articolo del Corriere sulla contestazione in Conservatorio] [LEGGI: articolo di Repubblica sulla contestazione alla Gelmini] [LEGGI: CRUI e Gelmini... chi se li merita]

Martedi 10 febbraio il Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha avuto la cattiva idea di andare in visita privata al Conservatorio di Milano.


E' stata subito avvistata dagli studenti e dalle studentesse della Facoltá di Scienze Politiche che l'hanno inseguita costringendola a rifugiarsi dentro al Conservatorio protetta dalla scorta per poi scappare con l'aiuto dei carabinieri. Un centinaio di studenti hanno dato vita a un corteo bloccando le vie del centro ribadendo che non staranno fermi a guardare l'accordo tra la Gelmini e i baroni della C.R.U.I. (Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane) per la riforma dell'universita', che passa per la proroga del mandato al rettore della Statale di Milano nonche' presidente della C.R.U.I.

Gli studenti si sono quindi diretti al Consultorio Familiare "La famiglia ambrosiana" onlus, di iniziativa e ispirazione cristiana.Un luogo che dovrebbe essere di informazione reale, ma che invece si e` presentato un luogo di estrema ignoranza. Un servizio che nega la pillola del giorno dopo dichiarandola "metodo abortivo" effettuando cosi' un'obiezione di coscienza illegale e da Santa Inquisizione.

Don't touch my body, don't touch my space: governatori liberticidi,sceriffi della paura,politici con il cilicio, non vi cediamo neanche un centimetro di libertá. Questo e' lo striscione appeso nel chiostro della sede che ospita il consultorio, in una regione dove Comunione e Liberazione controlla l'intera sanita', gli appalti e usa i soldi pubblici per finanziare le scuole private e le aziende legate a CL.

"Il nostro corpo e` la nostra libertá', non accetta compromessi ne' intromissioni. le nostre scelte,qui ed ora, sono invalicabili. Il sapere deve essere utile a autodeterminarsi, quindi deve essere antiratzista e laico. Per i nostri corpi, per i nostri spazi, per la libertá".

Gli studenti e le studentesse si sono dati appuntamento a giovedi' 12 febbraio dove l'Onda assediera' il Consiglio di Facolta' di Scienze Politiche il cui Preside ha votato per la proroga del secondo mandato al Rettore Decleva per permettergli di restare presidente della C.R.U.I. e sedere al tavolo della riforma con la Gelmini.

Network di Collettivi Universitari per l'Autoformazione

lunedì 9 febbraio 2009

Anna Adamolo: voci dall'Onda


altEsce a Gennaio, per NdA Press, "Sono Anna Adamolo", il libro che si propone di dare voce alle differenti identità, alla moltitudine di voci che è andata a creare il movimento dell'Onda Anomala nelle nostre università, nei nostri asili, elementari e materne, nelle nostre scuole come risposta reattiva e vitale al progressivo e brutale smembramento della scuola pubblica italiana.
Le proteste contro l'ultima sequela di tagli biechi all'istruzione, la cosiddetta "riforma" Gelmini, hanno fatto riprendere le strade alle parole di quanti oggi credono nella scuola e nell'istruzione pubblica come mezzo di autoformazione, come veicolo di mobilità sociale, come strumento di analisi e comprensione del mondo in cui si vive per esserne veramente cittadini attivi.
E sono andate dunque inevitabilmente a toccare temi non più strettamente legati all'universo della scuola, ma più globali, dall'analisi del momento di crisi economica e sociale in cui ci troviamo e dei motivi che ne sono all'origine, all'uso del tessuto cittadino che l'Onda ha saputo avere nei suoi cortei selvaggi, imponendo una presenza forte alla città, un segno di vita e di presenza nelle strade, nelle stazioni, nelle facoltà.
Da qui nasce Anna Adamolo, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e delle nuove generazioni: la velocità, la flessibilità, il coraggio, la volontà di esserci, di farsi sentire, di osare e di sperimentare.
Anna Adamolo, Ministro Onda, divenuta ministro dopo l'occupazione virtuale del ministero a Novembre, aperta, libera, ribelle, in forma necessariamente collettiva, e condivisiva, si racconta in questo libro, dalle voci e dalle mani di chi è stato protagonista di quei cortei, di quelle lezioni in piazza, di quell'Onda.

alt

www.ndanet.it/annaadamolo.php
www.saltinaria.it/news/cultura/2613-sono-anna-adamolo-voci-e-racconti-dallonda-anomala.html
annaadamolo.noblogs.org/
www.ministeroistruzione.net/site/
www.cantiere.org/anna-adamolo-critica-pratica-dellideologia.html

domenica 8 febbraio 2009

PACCHETTO SICUREZZA? NO, GRAZIE!

assemblea pubblica sul nuovo "pacchetto sicurezza" in discussione in parlamento
intervengono: prof. Roberto Escobar
prof. Maurizio Ambrosini
giovedì 12 febbraio h.12.30 aula 25


La scorsa settimana è stato approvata in Senato la versione definitiva del pacchetto sicurezza, nonostante la battuta d'arresto sull'allungamento dei tempi di detenzione nei CIE fino a 18 mesi. Si tratta di un insieme di norme che va a stringere ulteriormente la morsa nei confronti dei migranti, usati per l'ennesima volta da questo governo come capro espiatorio in un momento di crisi economica. In nome del ripristino della legalitá, viene negato un diritto primario come quello alla salute, grazie alla proposta della Lega Nord in base alla quale un medico è obbligato a denunciare la presenza di tutti i clandestini o irregolari, che si dovessero presentare per richiedere cure mediche, presso una struttura sanitaria pubblica, benchè il diritto alla sanitá sia sancito da tutte le convenzioni per i diritti umani. Ma non solo. Viene creato il reato di immigrazione clandestina, con multe che arrivano ad ammontare a 10mila euro e rimpatrio senza bisogno del nulla osta da parte dell'autoritá competente, oltre all'introduzione di una tassa della tassa sul rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, che viene fissata per un costo tra gli 80 e i 200 euro. Approvate inoltre la schedatura dei clochard e le cosiddette "ronde" nelle cittá. Le norme di stampo razzista e xenofobo contenute nel pacchetto sicurezza non fanno quindi altro che accentuare ed istituzionalizzare il clima di intolleranza e paura nei confronti dei migranti, promosso da una campagna mediatica e politica senza precedenti: ogni giorno vengono messi in discussione i diritti dei cittadini stranieri, e ciò crea il terreno fertile per fatti come quelli di Nettuno e Civitavecchia, solo per citare i più recenti. Di fronte all'abuso di potere e alla discriminazione in nome dei soliti paradigmi securitari, noi rispondiamo che l'unica sicurezza di cui vorremmo sentire parlare è quella dei diritti che questo pacchetto sicurezza mette in discussione, oggi più che mai.

giovedì 12 febbraio h.12.30 aula 25
facoltá di scienze poliche
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giovedì 5 febbraio 2009

C.R.U.I. e Gelmini..... chi se li MERITA?

Dopo l'occupazione del Rettorato della Statale e l'interruzione della Giunta di Facoltá di Scienze Politiche....

ASSEDIO AL CONSIGLIO DI FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE
giovedí 12 febbraio ore 14.30, facoltá di scienze politiche


Il 9 Gennaio 2009 il dl 180 sull'Università viene convertito in legge. I cavalli di battaglia sbandierati dal ministro Gelmini sono: meritocrazia, trasparenza e ricambio generazionale.

Il 20 Gennaio 2009 al Senato Accademico dell'Università Statale di Milano, i "rappresentanti" degli studenti, dei lavoratori e i presidi di tutte le facoltà hanno votato per la proposta di modifica dello statuto di Unimi. Se sarà confermata dal ministro Gelmini e se il Senato Accademico la rivoterà a marzo, questa modifica permetterà al "magnifico" Rettore Enrico Decleva di prolungare il suo secondo mandato e di restare presidente della C.R.U.I. (conferenza dei rettori) fino al 2011, anno in cui compirà 70 anni. Era questo il vero obiettivo di Decleva durante l'Onda, era questa la manovra che si nascondeva dietro tre mesi di (a questo punto) false dichiarazioni contro la l. 133/2008.
L'utilizzo di un luogo pubblico di formazione come privato orticello di potere è inaccettabile, così come le manovre e le strategie portate avanti per difendere gli interessi delle lobby di baroni mascherati dalla corsa al "merito". Inoltre le dichiarazioni dei rettori delle "eccellenti" Bicocca e Politecnico che ammettono l'importanza di Decleva nella trattativa per la prossima Riforma Gelmini, allontanano sempre di più l'Università dall'essere un luogo di formazione, di sapere critico e di ricerca libera.

Per tutti questi motivi e visto che il Preside della nostra Facoltà il 20 gennaio ha già votato a favore di queste manovre senza consultazioni, giovedì 12 febbraio gli studenti e le studentesse assedieranno il Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche. Metteremo in luce questi giochi di potere mascherati dalla vuota retorica del "merito". L'accordo tra la C.R.U.I. e la Gelmini, chi se lo MERITA?

C.r.u.i. e Gelmini: CHI SE LI MERITA! Interrotta la Giunta di Scienze Politiche


Oggi, Giovedi 5 Febbraio alle 14.30, gli studenti di Scienze politiche hanno interrotto la Giunta di Facoltà presentando una lettera.
A seguito del voto favorevole del 20 Gennaio 2009 in Senato Accademico, riguardante la proposta di modifica dello statuto d'Ateneo, per permettere al Rettore Decleva di prolungare il secondo mandato e rimanere quindi presidente della C.R.U.I (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), gli studenti sottoforma di lettera chiedono lo svolgimento in forma aperta e pubblica del prossimo Consiglio di Facoltà (in programma Giovedi 12 Febbraio), per aprire il dibattito e sottolineare le contraddizioni sul tema, visto soprattutto il voto favorevole espresso dal Preside di Facoltà in Senato, senza consultazioni. Durante l'iniziativa, e vista la mancanza di risposte del Preside Daniele Checchi, gli studenti lanciano l'assedio al Consiglio di Facoltà di Giovedi 12 Febbraio ore 14.30....
C.R.U.I. E GELMINI...CHI SE LI MERITA!!

Ecco il testo della lettera consegnata ai componenti della Giunta di Facoltà:
Siamo studenti e studentesse di questa Facoltà, siamo l'anima viva e il motore di un luogo di formazione sempre meno critica e sempre più nozionistica.
Abbiamo attraversato per tre mesi la nostra Università travolgendola con la forza e l'immaginario dell'Onda Anomala, e continueremo a farlo. Siamo stati protagonisti e portatori di una voglia di autodeterminazione del nostro futuro, della presa di coscienza e quindi della ribellione di migliaia di studenti. Proprio la scintilla che fece scoppiare questa mobilitazione, fu l'occupazione del Rettorato dell'Università degli Studi di Milano, quando decine di studenti chiesero al Rettore Enrico De Cleva di prendere posizione contro i provvedimenti targati Gelmini Tremonti, quei provvedimenti contro cui le Università milanesi non hanno mai preso posizione.
Il 9 Gennaio 2009 la Legge 180 viene approvata dalle camere sottoposte al voto di fiducia. I cavalli di battaglia sbandierati dal ministro Gelmini sono: meritocrazia, trasparenza e ricambio generazionale.
Il 20 Gennaio 2009 il Senato Accademico dell'Università Statale di Milano, vota favorevole alla proposta di modifica dello statuto per permettere al magnifico Rettore di prolungare il suo secondo mandato, rimanendo quindi presidente della C.R.U.I..
L'utilizzo di un luogo pubblico di formazione come l'Università come privato orticello di potere è inaccettabile, le manovre e le strategie portate avanti secondo meri interessi personali e l'intenzione di partecipare alla rincorsa al virtuosismo, dopo 3 mesi di (a questo punto) false dichiarazioni contro il DL Geimini e viste le dichiarazioni del rettore della Bicocca che ammette l'importanza di De Cleva nella trattativa per la prossima Riforma Gelmini, allontanano sempre di più questo luogo dall'essere un luogo di formazione critica e libera. Per tutti questi motivi e visto che il Preside della nostra Facoltà ha già votato favorevole senza consultazioni, allo scorso Senato Accademico, vogliamo che il Consiglio di Facoltà di Giovedi 12 Febbraio sia aperto e pubblico, per mettere in luce queste contraddizioni e opporsi ai giochi di potere che stanno dietro la gestione della Nostra Università.


COLLETTIVO DI SCIENZE POLITICHE