lunedì 30 marzo 2009

Milano ripudia la manifestazione delle destre xenofobe d'europa...5 Aprile piazza della scala ore 15 Happening Culturale!!!

MILANO AMA LA LIBERTA' MILANO RIPUDIA IL FASCISMO

Domenica 5 Aprile i neo fascisti di Forza Nuova intendono organizzare un incontro a cui parteciperanno negazionisti, xenofobi, omofobi e razzisti da tutta Europa.Il copione l'abbiamo visto a Bergamo, dove la parata fascista e le cariche contro gli antifascisti, oltre a evidenziare la reale natura di questi soggetti hanno anche dimostrato, per l'ennesima volta, di quali appoggi godano. Quello che intendono fare a Milano è quindi l'ennesima provocazione ad uso e consumo di chi tenta di attaccare i diritti e le libertà di tutti noi, di chi foraggia questi personaggi soffiando sulle paure e sulle insicurezze diffuse per seminare odio, paura e politiche securitarie.A milano non c'è spazio per i fascisti.Il sostegno o il tacito assenso che le istituzioni milanesi stanno dando a questa iniziativa, per quanto venga presentato come rispetto della democrazia, non è casuale.La città che questa giunta vuole costruire ha necessità dell'azione devastante dei fascisti: differenze azzerate, pattugliamento di ronde per tutelare l'ordine degli affaristi d'ogni risma, dei redditieri e del profitto.La città di De Corato e Moratti è una città impaurita e blindata, una città vuota e infelice.E che nessuno ospiti il convegno di Forza Nuova dieventandone quindi complice, che si rifiuti la cittadinanza ai negazionisti e ai razzisti, come già fatto dalle Stelline che in seguito alle pressioni della milano antifascista stanno facendo marcia indietro.Ma Milano non è solo odio e paura. E' fatta anche da chi rifiuta chi semina odio per la diversità e cultura autoritaria. E' fatta di medici che non vogliono essere delatori, di studenti, insegnanti e genitori che rifiutano le classi separate, migranti che non vogliono più essere merce, di donne e uomini liberi che non sopportano più chi vuole decidere delle loro vite.E' una città plurale, una città antifascista.

Milano ama la libertà.

Domenica 5 aprile ore 15.00 piazza della scala.Happening culturale, performance teatrali, reading, musica, interventi davanti palazzo marino, una giornata di mobilitazione cittadina, di riappropriazione di spazi ,di libertà contro i fascisti e i razzisti e le politiche securitarie che legittimano questi utili idioti.

Stay tuned....Mercoledi 1 Aprile, conferenza stampa verso il 5 aprile.

Milano antifascista e antirazzista.

Firma e diffondi la petizione on line "Milano rifiuta la manifestazione delle destre xenofobe d' Europa" promossa dai circoli Anpi

http://www.petitiononline.com/nofn5apr/petition.html


mercoledì 25 marzo 2009

Sabato 28 marzo h. 21.30 al Cs Cantiere: presentazione del libro "Sono Anna Adamolo"

Sabato 28 marzo 2009
H.21.30 @ Cs Cantiere
via Monterosa 84/ mm1 Lotto, autobus 90/91

Presentazione del libro
"SONO ANNA ADAMOLO - VOCI DALL'ONDA"

''L'Onda Anomala non si fa rappresentare, ma sa usare i linguaggi, giocare, inventare...''

Un canovaccio, qualche video, alcune registrazioni audio e la collaborazione di diverse persone, sono gli strumenti necessari per costruire la presentazione di questo libro. Nessun autore sul palco dunque a raccontare l'esperienza di Anna Adamolo poichè questa non è la fase finale del progetto, piuttosto ne è parte integrante.

Attraverso l'elaborazione dei testi e la rinnovazione continua dei materiali forniti dalla crew come appoggio, questa presentazione si configura come una performance collettiva, in cui la fusione di diversi linguaggi -da quello gestuale alle registrazioni audio, dal video alla parola- dà vita all'ennesima diramazione del progetto di Anna Adamolo, nuovo Ministro della Pubblica Istruzione oramai dal 14 novembre scorso.

Questo progetto è il frutto della collaborazione di collettivi studenteschi, precari, lavoratori della comunicazione sparsi per l'Italia e all'estero, che si sono uniti per dare al movimento uno strumento in più per esprimere la ricchezza dei propri contenuti e delle proprie forme comunicative: Anna Adamolo è un "nome collettivo" attraverso cui chiunque (studenti singoli e organizzati, docenti precari e di ruolo, genitori, lavoratori della scuola, cittadini) può raccontare la propria esperienza e la propria storia, fare proposte di lotta e di miglioramento della scuola e università, creare contatti e nuove esperienze, o semplicemente esprimere il suo dissenso.

L' invito dunque è quello di unirvi a noi nella performance e diventare Anna Adamolo.

Per info: www.cantiere.org

mercoledì 11 marzo 2009

Noi la crisi non la paghiamo! Difendiamo la scuola e l'università, liberiamo e condividiamo i saperi per un futuro libero dall'ignoranza.

18 Marzo corteo ore 9 Porta Venezia!

Abbiamo detto da subito che non volevamo pagare la crisi, per questo saremo di nuovo in piazza il 18 marzo, il giorno dello sciopero e come ad ogni sciopero, parteciperemo in movimento, determinati a portare in piazza le ragioni del mondo della formazione.Siamo scesi in centinaia di migliaia, in movimento, anzi in Onda, inarrestabili, bloccando le strade tra gli applausi dalle finestre, fermando il traffico con il sorriso degli automobilisti, perchè ognuno, se non è più a scuola o all'università, ha lì un figlio, una sorella minore o un nipotino, perchè il blocco della produzione, a partire dalla circolazione che abbiamo messo in campo era a difesa del futuro di tutte e tutti.I tagli della scure firmata Tremonti-Gelmini non si sono fermati e abbiamo cominciato a pagarne le conseguenze studenti, docenti, ricercatori, professori, tecnici amministrativi, tutte e tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della conoscenza e non solo.In questi mesi sono stati colpiti molti altri pezzi di società: meno soldi, ma anche meno diritti e libertà. Abbiamo visto la limitazione del diritto di sciopero, i pacchetti sicurezza e il decreto antistupri fatto di ronde, come strumenti per diffondere razzismo e non per garantire una vita migliore a tante e tanti. E' nei momenti di crisi che si rende più facile far passare la demagogia di discorsi discriminatori e intolleranti, dell'autoritarismo e questa è l'unica risposta che vediamo ora da parte del governo.Abbiamo anche visto i primi risultati dell'effetto Gelmini e del tentativo autoritario nelle scuole: una pioggia di 5 in condotta e un aumento smisurato delle insufficienze in materie come la geografia e le lingue fondamentali dati preoccupanti che fanno pensare ad un futuro cupo, soprattutto nell'era della globalizzazione.L'attacco alla conoscenza tramite i tagli, tramite le riforme e le modifiche della didattica è assolutamente strumentale alla diffusione di ignoranza e quindi della diffidenza e della paura nei confronti degli altri. In questo senso non voler pagare la crisi va a significare una rivendicazione culturale ben più ampia: non è solo opporsi ai tagli indiscriminati agli stipendi, ai posti di lavoro, ai corsi, ma significa soprattutto che la crisi non la vogliamo pagare nemmeno sulla nostra pelle in termini di sottrazione delle libertà, in quanto soggettività molteplici e differenti.In tutti questi mesi non abbiamo però smesso di far sentire la nostra voce, a volte meno forte, ma costante, abbiamo sviluppato le pratiche di costruzione della buona scuola, dell'università dell'autoformazione, della libertà di ricercare, perchè rivendichiamo la possibilità di scegliere consapevolmente sul futuro delle giovani generazioni e non solo. Rivendichiamo all'Onda di questo autunno e alle mareggiate a venire, ma anche al lavoro meticoloso di reti solidali che fanno vivere la battaglia sulla formazione, la capacità di disegnare un futuro meno cupo, di scambiare realmente i saperi di produrre delle soluzioni nel corso della lotta, chiara, e netta, contro l'ennesimo colpo micidiale fatto di tagli di fondi.Lo dimostreremo anche Mercoledì 18 in piazza, facendo del corteo un giorno di cooperazione, in cui salgano in cattedra i precari della ricerca rivolti agli studenti medi come gli studenti delle università rivolti ai bambini delle materne, i docenti e i professori, portando un'altra volta in piazza, davanti a tutti la nostra forma gioiosa e costruttiva di bloccare la città manifestando.

giovedì 5 marzo 2009

RAZZISTI, SESSISTI, FASCISTI..... NON ABBIAMO PAURA! con Dax nel cuore!

martedi' 10 marzo ore 12.30
assemblea pubblica nel cortile della Facolta' di Scienze Politiche
(via conservatorio 7, mm1 san babila, Milano)

Visti il corteo paramilitare fascista e le cariche a freddo di sabato 28 febbraio a Bergamo, l'intervento di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa all'interno della Statale di Milano di martedì 3 marzo, le provocazioni e diffamazioni di Azione Universitaria e i provvedimenti razzisti e sessisti del governo, invitiamo soggettività politiche e singoli a aderire a questo appello e a partecipare all'assemblea pubblica di martedì 10 marzo nella Facoltà di Scienze Politiche nella settimana in ricordo di Dax.

Mentre i soggetti del mondo della formazione scendevano in piazza, Azione Universitaria (AN) appoggiava i tagli al sistema d'istruzione sostenendo che avrebbero colpito i baroni. In seguito ha aiutato il barone Decleva a ottenere la proroga del secondo mandato di rettore della Statale di Milano. Da qualche settimana ha cominciato la campagna per le elezioni studentesche a suon di diffamazioni e calunnie contro quegli studenti e studentesse che costruiscono nell’università sapere libero e critico, percorsi di autoformazione, e ribellione contro le politiche securitarie e oscurantiste. Le continue provocazioni ai collettivi universitari e la costante presenza di agenti di polizia in borghese nelle facoltà hanno il chiaro obiettivo di ottenere una reazione che possa porli come “vittime”. Addirittura, martedì 3 marzo polizia e carabinieri in tenuta antisommossa sono entrati nella sede di via Festa del Perdono senza autorizzazione (secondo quanto sostiene il rettore).

Intanto il loro partito si prepara a affrontare la crisi fomentando paura e insicurezza. Alleanza Nazionale promuove la presenza dei militari nelle città come se fossero i “nostri bravi ragazzi”, ancora ricordati in Somalia per le violenze sessuali, a poter difendere le donne. Vuole trasformare i medici in delatori e getta benzina sul fuoco criminalizzando i migranti. Incoraggia la costituzione di squadre (le famose ronde) per pattugliare le strade. Un emblema di cosa potrebbero essere le ronde l'abbiamo visto sabato 28 febbraio a Bergamo: un corteo fascista non autorizzato, armato di mazze chiodate e caschi, protetto dalla polizia e persino benedetto da un prete negazionista e revisionista.

Dietro questi fascisti non presentabili c'è il sostegno politico e i soldi delle facce pulite di Alleanza Nazionale: Casa Pound a Roma, Cuore Nero a Milano e la nuova sede di Forza Nuova a Bergamo. Loro sono legittimati e protetti , mentre i luoghi di libera socialità, di cultura critica e di aggregazione politica vengono attaccati e smantellati. A partire dalle sedi dell'Anpi e dagli Arci e dell'Usi per arrivare ai centri sociali.

Di fronte a questi razzismi, sessismi e fascismi noi non abbiamo paura! Invitiamo tutte e tutti a partecipare all'assemblea pubblica di martedì 10 marzo a Scienze Politiche perchè crediamo che solo a partire dalla condivisione di saperi partigiani e dall'azione collettiva, si possa sconfiggere l'ignoranza del razzismo, del sessismo, del fascismo, del negazionismo, del revisionismo e dell'oscurantismo.

adesioni:


network dei collettivi per l'autoformazione (Collettivo AutArt di Brera, Collettivo No Pasaran di Mediazione, studenti di Politecnico, Bicocca e Festa del Perdono)
CS Cantiere
CSA Pací Paciana
Sezione ANPI Zona 1
Saverio Ferrari, "Osservatorio Democratico sulle nuove destre"
Davide Lo Prinzi, Cgil-flc Università degli Studi di Milano
Umberto Varischio, componente Rsu dell'Università degli Studi di Milano
Roberto Escobar, docente della Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano
Daniela Danna, ricercatrice della Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano

Associazione Studentesca Démos, Giovani Comunisti/e di Milano, Collettivo Linc

domenica 1 marzo 2009

Il pensiero della differenza

Facoltà di Scienze Politiche
Via Conservatorio 7, mm1 San Babila, Milano
Mercoledì 4 marzo ore 14.30 aula 26

"Il pensiero della differenza. Per difendersi da chi terrorizza i corpi e cancella il futuro"
intervengono Bianca Beccalli e Cristina Morini



“E' una Guerra contro le donne", scriveva Chiara Valentini nell'Espresso dello scorso 19 febbraio. Ma la guerra presuppone due parti in campo, e in questo caso sembra più corretto parlare di terrorismo. Terrorismo sui corpi in genere, e terrorismo su quelli delle donne.
Il pensiero femminista è stato sempre innanzitutto pensiero della differenza, dela capacità delle donne si costruire autonomia politica, da un lato e un comune dal'altro. Oggi più che mai il biopotere sferra attacchi ai corpi e disegna le soggettività del nemico, del malato, del diverso, attraverso i generi, ma anche attraverso le etnie, o i costumi.
Partire dal'autodeterminazione significa battersi contro la paura (da sempre cattiva consigliera) e il delirio securitario, ma anche respingere la precarietà del futuro e riconquistarsi il diritto a progettarlo, immaginarlo, sognarlo, ognuno il suo.
Il rispetto per la donna come il rispetto per l'altro sono le uniche armi che possono proteggere sul serio le donne dalla mentalità dello stupro, del branco, che oggi vuole le donne veline e domani ci verrà a dire "te la sei andata a cercare".
Noi siamo liber@ e indecoros@, vogliamo sentirci sicure nelle nostre strade e non imprigionate nelle nostre case, sappiamo che l'unica maniera per esserlo è la diffusione di una cultura che è esattamente agli antipodi di quanto questa politica ci propina, una cultura in cui si stimoli al dialogo, alla conoscenza dell'altro, alla condivisione delle esperienze, di diffusione dei saperi libera, una cultura dell'autodeterminazione.
Libertà dei saperi, libertà di movimento, libertà ed autodeterminazione dei corpi, libertà degli spazi appaiono oggi sotto l'attacco della medesima idiozia proibizionista, che sceglie la strada della repressione bieca, della limitazione, della segregazione e dell'ignoranza, cui non si può rispondere se non con una chiara e forte difesa dei nostri territori mentali, fisici e relazionali.