lunedì 26 gennaio 2009

Fuori i Baroni dall'Università. Anna Adamolo (Di)Rettrice!


Questa mattina decine di studenti universitari hanno occupato i rettorati della Statale e di Brera. Dalle poltrone dei rettori Anna Adamolo ha tenuto due conferenze stampa e, acclamata dagli studenti, è stata nominata nuova (Di)Rettrice. Durante le conferenze sono stati declamati i dieci punti del programma della nuova libera università.
Una libera universita' che propone Autoformazione, laboratori autogestiti, abolizione del sistema dei crediti, spazi liberi e autogestiti per gli studenti, servizi gratuiti come la distribuzione di testi e dispense, una ricerca libera e non "a misura" di azienda; insomma un luogo di formazione pubblica e critica, in grado di essere trasparente e libera da baroni e rettori, sostenitori di interessi personali e non collettivi.
Le intenzioni del governo erano chiare già nella l.133/2008: scaricare i costi della crisi sul welfare state e sul sistema d'istruzione. Lo scorso autunno, mentre l'Onda travolgeva le metropoli affermando di non voler pagare la crisi, i baroni si mostravano molto cauti.... Tramite la Crui e il Pd si stavano adoperando nelle stanze buie dei Ministeri per garantirsi un posto nella riforma dell'università di cui la Gelmini parlava già da mesi.
I baroni non dimostrano interesse per la qualità del sapere e della ricerca, non importa che l'università diventi pubblica o diventi privata: vogliono semplicemente mantenere la loro posizione o, se proprio qualcosa deve cambiare, vogliono gestire la trasformazione dell'università.
E' proprio questo tipo di manovre che gli studenti dell'Onda hanno sanzionato questa mattina, il rettore Enrico De Cleva della Statale di Milano sta infatti portando avanti in queste settimane, in senato Accademico e ora in esame al Ministero, la modifica dello Statuto di Ateneo per garantirsi la possibilita' di rimanere Rettore (pur essendo al termine del secondo mandato) e quindi anche Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane).
Non solo De Cleva e' protagonista di queste manovre clientelari di potere, anche il direttore dell'accademia di Brera Fernando De Filippi, ha raggiunto il culmine dell'indecenza, sono infatti vent'anni che presiede la direzione dell'Accademia grazie a accordi e giochi di potere, che gli hanno permesso di rendere l'accademia di belle Arti un salotto privato: tra il personale, infatti, ha potuto inserire a piacimento parenti e amici in un vortice di inpunita' e raccomandazioni: anche lui stamane e' stato sostituito da ANNA ADAMOLO.
Dopo che il DL180 e' diventato Legge, dopo che nel silenzio Rettori e Direttori continuano a portare avanti interessi personali nelle Universita' e Accademie pubbliche, L' ONDA E' RITORNATA....ANNA ADAMOLO E' IL NOSTRO FUTURO!!


Network dei Collettivi Universitari per l'Autoformazione

venerdì 23 gennaio 2009

corteo Sabato 24 gennaio h14.30 piazza XXIV maggio

COX 18 RESISTE!

CONTRO SCERIFFI E SPECULAZIONI, PER LA DIFESA DEGLI SPAZI SOCIALI

corteo

Sabato 24 gennaio h14.30

piazza XXIV maggio!

Ieri mattina, con lo sgombero di Cox 18, libreria Calusca e archivio Primo Moroni, è stato chiuso uno spazio sociale storico di Milano.

Non solo, però.

Hanno anche cercato di cancellare un modo di agire e costruire questa metropoli, dal basso, fatta di corpi, di uomini e donne cooperanti, produzione incessante di socialità e cultura, assolutamente libere e fuori dagli schemi, portatrici di una ricchezza che difficilmente è possibile ricercare e trovare altrove, lontano da questi spazi, lontano dai nostri spazi.

Cox 18 era ed è tutto questo, ma non solo.

è uno di quegli spazi, i centri sociali, che proprio due giorni fa venivano attacati dai banchi del parlamento dal vice sindaco De Corato, che insieme alla sua giunta vorrebbe amministrare questa città come fosse un suo feudo, cercando di esercitare il potere di arbitrio su tutte e tutti.

Più che amministratori, dei veri e propri sceriffi capaci solo di politiche securitarie e di sgomberi di spazi sociali, troppo affaccendati, come sono, a lasciare spazio ad interessi economici di grandi imprenditori/speculatori e della 'ndrangheta, che cercano di spartirsi la torta in occasione dell' Expo del 2015.

Lo spazio per chi costruisce tutti i giorni un'alternativa e una richhezza culturale, patrimonio incalcolabile, viene meno, diventa secondario, non utile per il profitto; si fa spazio invece a grandi opere che alla città non daranno nulla, ma che serviranno a gonfiare le tasche di pochi loschi speculatori e organizzazioni criminali.

Difendere i nostri spazi, oggi, vuol dire anche lottare contro queste logiche e queste politiche, vuol dire continuare a costruire un'alternativa politica e culturale valida, vuol dire difendere quel modo di vivere e viverci la metropoli.


Sabato al corteo, come giovedì, dovremo essere capaci di rispondere, di non lasciare che ci tolgano questi luoghi, di non lasciare i nostri spazi, così preziosi.

Dobbiamo essere tante e tanti, con rabbia e determinazione, perchè si rendano conto che chi tocca Cox 18, come qualunque altro spazio, sta toccando tutti.

TORNARE INDIETRO MAI.

GUAI A CHI CI TOCCA.

NETWORK DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI PER L'AUTOFORMAZIONE

COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI di milano e provincia

CS CANTIERE


firma la petizione Contro lo sgombero del c.s.Conchetta-milano

per info: visita il blog del cox!

lunedì 19 gennaio 2009

metrouniversity _ collettivo di scienze politiche

Laboratorio di autoformazione 2.0,

"UNIVERSITA' IN TRASFORMAZIONE"



primo incontro: 21 gennaio ore 12.30 AULA 25, facoltá di scienze politiche, via conservatorio 7, mm1 san babila

Mercoledí 21 gennaio alla Facoltá di Scienze Politiche, si terrá il primo incontro del nuovo laboratorio di autoformazione organizzato dal Collettivo di Scienze Politiche e da Metrouniversity. Rifiutarsi di pagare la crisi dell'università baronale e quindi opporsi ai tagli della l.133/2008, come abbiamo fatto durante l'Onda, significa anche osare immaginare e cominciare a costruire la "libera universitá" a partire da una semplice constatazione: il sapere non é neutro, il sapere é sempre di parte e serve a prendere posizione. Di fronte a un rapporto gerarchico e verticale nella trasmissione del sapere nelle nostre università, autoformazione é orizzontalità, partecipazione, condivisione e sapere critico che produce azioni.


“Metropoli meticcia”, il laboratorio del primo trimestre, affrontava le tematiche legate ai fenomeni migratori per prendere posizione rispetto all'omicidio di Abba, alle politiche securitarie e al razzismo. Dopo l'Onda Anomala che ha investito le metropoli, si tratta di fare un passo avanti: indagare come funziona l'università e quali sono i soggetti che partecipano alla sua governance, chiederci cosa significa produzione e trasmissione del sapere, chiarire il rapporto tra università e metropoli e costruire gli strumenti per trasformarla. Il nuovo laboratorio parlerà proprio di "Università in trasformazione" e sará costruito con le soggettivitá incontrate e conosciute sulla cresta dell'Onda. E sará ottenuto il riconoscimento di 3 crediti per la partecipazione al laboratorio come come forma di riappropriazione del tempo di studio e di produzione del sapere che il dispositivo dei crediti vorrebbe misurare e controllare.

A partire da Scienze Politiche, le esperienze di autoformazione si moltiplicano nelle facoltà e accademie di Milano, come il percorso di autoformazione e solidarietá attiva Free Gaza Now! che sta giá attraversando la metropoli.


Apertura Biblioteca Centrale e…Dossier!

Il Gruppo “Biblioteche ed aule studio” della Statale, sede di via FdP, ha finalmente prodotto la prima versione dell’annunciato Dossier, potete riceverne una copia (in formato .pdf) inviando una mail all’indirizzo: biblio_lastatale@inventati.org

C’è però soprattutto un’iniziativa…l’appuntamento è per martedì 20/01, h19.15, alla Biblioteca Centrale della Statale. Breve presentazione del Dossier e apertura straordinaria serale della Biblioteca! L’invito è a partecipare numerosi e a riprodurre ovunque un gesto tanto semplice ed il suo messaggio: gli spazi per lo studio devono essere aperti anche la sera, i servizi per gli utenti devono crescere e vogliamo tutti i libri di testo reperibili e disponibili al prestito…questo solo per cominciare.
Non mancate, diffondete la notizia il più possibile e portatevi da studiare, si chiude intorno alle 22.30…

domenica 18 gennaio 2009

PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE E SOLIDARIETA' ATTIVA FREE GAZA NOW!

I - L'indignazione.
Non vi è altro da dire, di fronte alla distruzione di una striscia di terra con la densità di popolazione della periferia di Napoli, o di Città del Messico, un milione e mezzo di persone sono chiuse in una prigione a cielo aperto e adesso bombardate. Case sventrate, centinaia di bambini uccisi, scuole, ospedali, moschee distrutte, interrotto ogni collegamento, compresi quelli sotterranei per acuire la pesantezza di un assedio che se non fosse per le bombe al fosforo sembrerebbe una riedizione di episodi medioevali.
Non esistono convenzioni sui diritti umani, non esiste legge internazionale, esiste la forza brutale e apparentemente ceca di un sovrano che ha deciso di farla finita con la determinazione dei sudditi, degli esclusi a diventare cittadini come gli altri, di uno Stato, di due Stati, poco importa in questo momento... ciò che conta sono le morti e le distruzioni.
Per questo non ci interessa a dire che siamo al fianco di qualcuno, per esserlo dovremmo probabilmente condividere la stessa sorte, come fanno, in modo per nulla neutrale moltissimi operatori "umanitari" che restituiscono a questa parola il peso dell'etimologia che la lega ad umanità e irrimediabilmente la dovrebbe contrapporre a "guerra". Non ci interessa tifare, non interesserebbe a nessuno il nostro tifo, ma diciamo senza un minuto di esitazione che il diritto a resistere è sacrosanto come il diritto a vivere, che chi si batte per non morire schiacciato dai tank, chi spara oltre la striscia, chi spara sui riservisti di Tsahal sceglie di non accettare l'attesa della morte impotente.
II - Fateci capire.
Eppure, oltre a tutto questo, oltre all'indignazione che ci ha portato in piazza, abbiamo sentito subito il desiderio di capire, oltre un bacino d'acqua che ci separa, un alfabeto che non conosciamo e una cortina fumogena chiamata scontro di civiltà, costruita con cura dal pensiero neoconsrvatore negli ultimi venti anni (la Cia finanziava ancora i tlebani mentre Samuel Huntingthon, il giullare di corte di Washington, scriveva il libro "Scontro di civiltà"). Cosa accade nel mondo arabo, chi si oppone alle dittature complici del massacro in questi giorni sfilando nelle piazze, quante storie differenti si celano dietro a tutto ciò che i nostri quotidiani chiamano fondamentalismo islamico, ebbene laicamente ed ereticamente, convinti che "la buona notizia è che Dio non ci serve", pure chiediamo di sapere.
Conoscere significa cercare di immaginare le parole, le vite che trascorrono al di quà e al di là del muro come trasformano ragazzi coetanei, tra loro e con noi in vittime e carnefici di una guerra senza fine che dura dal 1948. Preferiamo chiederci che razza di democrazia sia quella in cui viviamo, in cui la cittadinanza appartiene ad alcuni e non a tutti, piuttosto che additare Israele come una democrazia incompleta rispetto alle nostre, preferiamo chiederci come si possa annidare l'atrocità, la pavidità e l'accettazione di questa militarizzazione totale di una società contro un popolo vicino, come ci si possa nascondere dietro al paradigma della guerra al terrorismo, come la paura possa arrivare a tanto, o forse, più materialmente, come possano arrivarci gli immensi interessi dell'industria militare.
III- Noi non vogliamo avere paura:
Per questo abbiamo scelto di oranizzare un ciclo di incontri, con una tavola rotonda sula guerra in corso, oltre alle iniziative di finanziamento per le ambulanze a Gaza e alle manifestazioni, lo offriamo a tutti come occasione per dire io ho provato a capire, quando tutti avevano altro per la testa, quando tutti avranno paura io saprò con chi prendermela



PROGRAMMA DEI SEMINARI DI AUTOFORMAZIONE:

Mercoledì 12 gennaio ore 16.00 @ Scienze politiche, via Conservatorio 7
Assemblea Pubblica
Stop War on Gaza Now
con Islamic Relief Onlus, impegnata nel supporto alla popolazione civile palestinese.


Giovedì 22 gennaio @ Accademia di brera, Chiesa sconsacrata di San Carpoforo. Via San carpoforo.
Cosa accade? uno sguardo dentro al conflitto.
con Islamic Relief Onlus, impegnata nel supporto alla popolazione civile palestinese.


Venerdì 23 gennaio ore 18.00 @ cs Cantiere, via Monterosa 84
Dibattito Tavola rotonda sulla guerra in corso
con Max Guareschi, professore dell'Università di Genova e autore della rivista Israele come paradigma, numero 6 di Conflitti Globali
Marco Allegra, autore della rivista,
Israele come paradigma, numero 6 di Conflitti Globali
Paolo Gonzaga, Islamic Relief

Domenica 25 gennaio ore 20.00 @ cs Cantiere
Cena a cura della Taverna Sociale Clandestina
I ricavi serviranno per l'autofinanziamento di Islamic Relief e le iniziative in appoggio alla Palestina.


Martedì 27 gennaio ore 12.30 @ Università Bicocca, facoltà di Scienze dell'Educazione
Focus storico politico sulla Palestina.

Martedi' 27 gennaio ore 16.30 @ Mediazione culturale, Piazza Indro montanelli, Sesto San Giovanni.
Lezione Pubblica Il Mondo arabo, cosi' vicino, cosi' lontano, uno sguardo contro la guerra di civiltà.
con Massimo Campanini (docente di storia contemporanea dei paesi arabi),
Francesca Forte, professoressa di Lingua e Cultura Araba presso la facoltà di mediazione culturale
ass. Giovani Musulmani Italiani


Mercoledì 28 gennaio ore .... @ Università Statale in Festa del Perdono
Presentazione di: Israele come paradigma.
Con Max Guareschi, professore dell'Università di Genova e
autore della rivista Israele come paradigma, numero 6 di Conflitti Globali.
Federico Rahola,
professore dell'Università di Genova e autore della rivista Israele come paradigma, numero 6 di Conflitti Globali


Percorso di autoformazione a cura di metrouniversity, cantiere, network dei collettivi per l'autoformazione.


sabato 17 gennaio 2009

Onda Anomala in galleria



L'onda Anomala Milano ritorna a farsi sentire.

La conversione in legge del DL 180 non ferma gli studenti che oggi, 15 Gennaio 2009, riprendono la mobilitazione.
Galleria Vittorio Emanuele, uno striscione calato dall'alto di una balconata.

Una cinquantina di studenti con volantini, torce colorate e megafono, dimostrano la voglia di andare avanti con lo slogan "180 volte no. Voi approvate - noi blocchiamo"

mercoledì 14 gennaio 2009


scienze politiche _ assemblea pubblica di controinformazione
STOP WAR ON GAZA NOW!
con attivisti dell'associazione umanitaria
Islami Relief



Il 27 di dicembre scorso l'esercito israeliano iniziava con sanguinari bombardamenti la sua ultima operazione nella striscia di Gaza, denominata "PIOMBO FUSO". Il 2 gennaio l'intera operazione si trasformava in una incursione di terra, decisa e violenta, che è tutt'ora in corso, e non accenna a fermarsi.
Il bilancio di questi giorni di guerra è senz'altro tragico: le fonti considerate ufficiali e attendibili parlano di oltre 880 palestinesi uccisi dai bombardamenti e dai colpi spietati dei soldati, di cui più di un terzo sono donne e bambini. I feriti sono ormai più di 3650 e la maggior parte di loro, considerando l'impossibilità dei mezzi di soccorso di portare beni di prima necessità, è destinata a morire senza la possibilità di essere curata.La brutalità di questo attacco ha raggiunto un livello insostenibile; sono state utilizzate contro la popolazione di Gaza delle bombe al fosforo bianco, armi chimiche proibite dalla convenzione di Ginevra seppur già utilizzate in Iraq da parte degli eserciti inglese e americano.
Siamo di fronte a un massacro, all'ennesima guerra, ormai rodato strumento di risoluzione, che come in atre occasioni si regge stabile sul ciclone ANTI-TERRORISMO!! Anche nell'era della comunicazione NO LIMITS, dove le immagini dei massacri raggiungono ogni angolo del mondo, lo spauracchio dei terroristi riesce ugualmente a tenere in piedi un teorema che ha portato fino all'operazione "PIOMBO FUSO".


Quello del 14 gennaio a Scienze Politiche é stato il primo di una serie di incontri sulla "guerra" di Gaza che attraverseranno nelle prossime due settimane le facoltá e la metropoli milanese perché rifiutarsi di pagare la crisi dell'università baronale e del fallimentare 3+2 significa anche osare immaginare e cominciare a cosruire la "libera universitá" a partire da una semplice constatazione: il sapere non é neutro, il sapere é sempre di parte e serve a prendere posizione. L'università non puó essere una torre d'avorio estranea ai conflitti sociali e al meticciamento che trasforma la metropoli né tanto meno alle dinamiche globali.

La guerra contro la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza deve cessare, la libertà e la dignità dei popoli non si cancellano! Stop war on Gaza now!!!

collettivodiscienzepolitiche
scipolmilano.noblogs.org


Islamic Relief (IR)è un'organizzazione internazionale umanitaria e per lo sviluppo, che mira ad alleviare le sofferenze dei più poveri nel mondo. E' una organizzazione non governativa (ONG) fondata in Inghilterra nel 1984 da un medico, il dott. Hany El Banna.
islamic-relief.it

giovedì 8 gennaio 2009

IL DL 180/2008 SULL'UNIVERSITA' DIVENTA LEGGE

E' stato convertito in legge il dl 180/2008 sull'Università.

Sono state cambiate le norme concorsuali che non risolvono però il nodo dei concorsi truccati in quanto facilmente aggirabili dai baroni che continueranno a gestirli. La posizione dei ricercatori viene ulteriormente precarizzata. I fondi destinati al diritto allo studio vengono incrementati anche se in misura ridicola rispetto ai bisogni degli studenti.

La finanziaria di dicembre ha confermato il blocco del turn-over e il taglio ai fondi per le università (salvo quelle private!) della l.133/2008 che vengono ora associati a discriminanti di "merito". Il 7 per cento del fondo di finanziamento ordinario sarà destinato alle università "virtuose", senza alcun riferimento ai parametri che verranno utilizzati. Il blocco del turn-over interesserà solo quelle università che superano il tetto del 90 per cento alle spese del personale: visti i pesanti tagli quasi tutte. Dietro la vuota retorica della "meritocrazia" si nasconde lo smantellamento dell'istruzione superiore.

La volontà del governo è chiara. La crisi del sistema universitario causata dalla mala-gestione da parte di lobby di baroni e da governi di destra e di sinistra, vogliono farla pagare agli studenti, ai ricercatori precari e ai lavoratori. Più in generale la crisi di un sistema in cui risorse e servizi non vengono redistribuite bensi' privatizzate, in cui taglio del welfare state e precarizzazione del mondo del lavoro si abbattono in modo trasversale.

Nei mesi scorsi l'Onda Anomala partita dai soggetti del mondo della conoscenza ha investito le metropoli ponendo al centro del dibattito pubblico la questione dell'istruzione, dei problemi dell'università e affermando che non abbiamo nessuna intenzione di pagare la crisi. Ancora una volta il decreto 180 rappresenta false soluzioni ai veri problemi dell'università. Continueremo a riappropriarci di tempi e di spazi all'interno delle università per trasformarle, e riprenderemo a attraversare e bloccare le metropoli.

Non abbiamo paura: non solo continuiamo a ribadire che noi la crisi non la paghiamo, ma noi la crisi la creiamo a chi vuole scaricarla sugli studenti, sui precari, sui lavoratori!


Facoltà e accademie in mobilitazione