[LEGGI: Il comunicato letto dai lavoratori alla Commissione Regolamenti del Senato Accademico d'ateneo] [GUARDA: La fotogallery dell'iniziativa] [LEGGI: L'interruzione del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche - 12 febbraio] [LEGGI: La cacciata della Gelmini dal Conservatorio di Milano- 10 febbraio] [LEGGI: L'occupazione del rettorato del Network dei collettivi per l'autoformazione - 16 gennaio]
D'altronde le proposte di rinnovo del personale nella pubblica istruzione tanto sbandierate si sono in realtá tradotte con il blocco del turn-over (con la conseguente impossibilitá per molti precari/e di essere assunti), in peggiori condizioni di lavoro, nel blocco sostanziale della ricerca... mentre Decleva pensa a modificare lo statuto della Statale prolungando il suo mandato e mantenendo cosi' intatti i giochi di potere baronali.
E' cosi' svelato come la parola "meritocrazia" venga usata in realtá dal governo per tagliare su welfare, istruzione e ricerca, e dai baroni per difendere il loro orticello di potere.
Si vuole trasformare l'universitá in un mero luogo di produzione di capitali, ridotta in macerie dall'istituzione del tre piu' due e dalla precarizzazione dilagante, relegata al ruolo di mercato di crediti e dispensatore di un sapere mercificato invece che spazio di sapere libero, critico e condiviso.
La risposta di Decleva alle denunce di studenti e lavoratori è stata anche questa volta evasiva, rifiutando un confronto diretto e asserendo la sua impossibilitá a riferire pubblicamente quali siano le politiche che la CRUI sta adottando: prova evidente di trasparenza.
Come scritto nel comunicato dei lavoratori letto alla Commissione, “il governo deve sapere che i lavoratori e gli studenti non hanno chinato il capo, i problemi sono ancora tutti presenti, la nostra situazione salariale è sempre più grave”.
Dopo l'occupazione del rettorato del 16 gennaio, la cacciata della Gelmini dal Conservatorio del 10 febbraio e la sospensione del Consiglio di Facoltá ieri a Scienze Politiche, gli studenti ribadiscono che non si fermeranno ma continueranno a costruire iniziative ed a mettere in atto percorsi di autoriforma dal basso.