venerdì 13 febbraio 2009

Studenti e lavoratori interrompono la commissione regolamenti della Statale

Questa mattina 250 persone tra studenti e lavoratori hanno interrotto la commissione regolamenti del Senato Accademico della Statale, al termine di un'assemblea sindacale indetta dalla Cgil-flc d'ateneo.

[LEGGI: Il comunicato letto dai lavoratori alla Commissione Regolamenti del Senato Accademico d'ateneo] [GUARDA: La fotogallery dell'iniziativa] [LEGGI: L'interruzione del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche - 12 febbraio] [LEGGI: La cacciata della Gelmini dal Conservatorio di Milano- 10 febbraio] [LEGGI: L'occupazione del rettorato del Network dei collettivi per l'autoformazione - 16 gennaio]


Studenti e lavoratori hanno denunciato le contraddittorie politiche del rettore Decleva e della CRUI (di cui e` presidente) in merito all'universitá: mentre in autunno li si vedeva tergiversare proponendo deboli rimostranze contro i tagli previsti dalla legge 133, ora rincorrono la retorica della meritocrazia per spartirsi le poche briciole rimaste. La prima preoccupazione fondata è quella sui contratti e sui salari dei lavoratori, in particolare dei tecnici-amministrativi. Ci sono pochi dubbi sul fatto che Decleva abbia deciso in cambio dei finanziamenti che si aspetta di sacrificarli, magari in nome del principio (magari definito meritevole) di non dedicare il 90 per cento del fondo di finanziamento ordianraio per pagare il personale. Anche a costo di renderlo precario e sottopagato.

D'altronde le proposte di rinnovo del personale nella pubblica istruzione tanto sbandierate si sono in realtá tradotte con il blocco del turn-over (con la conseguente impossibilitá per molti precari/e di essere assunti), in peggiori condizioni di lavoro, nel blocco sostanziale della ricerca... mentre Decleva pensa a modificare lo statuto della Statale prolungando il suo mandato e mantenendo cosi' intatti i giochi di potere baronali.

E' cosi' svelato come la parola "meritocrazia" venga usata in realtá dal governo per tagliare su welfare, istruzione e ricerca, e dai baroni per difendere il loro orticello di potere.

Si vuole trasformare l'universitá in un mero luogo di produzione di capitali, ridotta in macerie dall'istituzione del tre piu' due e dalla precarizzazione dilagante, relegata al ruolo di mercato di crediti e dispensatore di un sapere mercificato invece che spazio di sapere libero, critico e condiviso.

La risposta di Decleva alle denunce di studenti e lavoratori è stata anche questa volta evasiva, rifiutando un confronto diretto e asserendo la sua impossibilitá a riferire pubblicamente quali siano le politiche che la CRUI sta adottando: prova evidente di trasparenza.

Come scritto nel comunicato dei lavoratori letto alla Commissione, “il governo deve sapere che i lavoratori e gli studenti non hanno chinato il capo, i problemi sono ancora tutti presenti, la nostra situazione salariale è sempre più grave”.
Dopo l'occupazione del rettorato del 16 gennaio, la cacciata della Gelmini dal Conservatorio del 10 febbraio e la sospensione del Consiglio di Facoltá ieri a Scienze Politiche, gli studenti ribadiscono che non si fermeranno ma continueranno a costruire iniziative ed a mettere in atto percorsi di autoriforma dal basso.