venerdì 12 dicembre 2008

L'Onda generalizza lo sciopero!

Oltre 10mila studenti in piazza da Cairoli a Duomo.

Gelmini rimanda, noi non ci fermiamo.

Oggi, 12 dicembre anniversario della strage di piazza Fontana, in più di 10mila siamo scesi in piazza nella giornata di sciopero generalizzato, che ancora una volta vede il protagonismo diretto e moltitudinario di una nuova composizione sociale.

Questa giornata non sarebbe potuta esistere senza la potenza dell'Onda e di tutti quelli che hanno riempito le piazze ridando vita alla nostra metropoli, senza che qualcuno, dal basso, riprendesse la parola, aprendo la vertenza sulla crisi, a partire dalla formazione ma sapendo guardare anche oltre, alla precarietà della vita e al redditto. Praticando l'autonomia e l'irrapresentabilità, costruendo dal basso la libera università e l' altra formazione: quella delle scuole autogestite, dell'elaborazione di sapere vivo e attuale.

"La vostra crisi non la paghiamo noi" assunto da migliaia di persone negli ultimi mesi non è solo uno slogan ma si è fatto subito pratica, costruita quotidianamente. Il "Noi" dello slogan non è corporativo e non parla solo degli studenti: "Noi" sono tutti coloro che la crisi non l'hanno prodotta e che dunque non intendono pagarla.

Ad ottobre dicevamo "abbiamo cominciato per non fermarci": così è stato e così sarà.

Arriviamo al 12 dicembre, alla chiusura dei corsi nelle facoltà e delle scuole, potenti di questi tre mesi di mobilitazioni in cui abbiamo inondato tutta la città, con blocchi metropolitani e lezioni aperte a tutti, visite gratuite nei musei, manifestazioni in centinaia di migliaia.

Non ci siamo fermati davanti ai contentini con cui la Gelmini ha provato a calmarci come la 180, credendo di poter arginare la mareggiata di una generazione che esplode riprendendo in mano il proprio futuro e non ci fermeremo di certo nemmeno di fronte alla notizia di nuovi passi indietro .

Se tre mesi di Onda Anomala hanno pagato e la Ministra si trova costretta a dover rimandare l'attuazione del decreto sulle scuole superiori e a tentennare sulla generale riforma del mondo della formazione, quello che diciamo più forte che mai è di non illudersi: 2009 o 2010, questa riforma la bloccheremo! E non ci fermeremo fino al ritiro della 133 137 e 180. E non solo, continueremo a costruire autoformazione, vertenza, cortei selvaggi, per articolare ogni giorno il blocco sociale delle delle facoltà e delle scuole, costruendo fin da subito liberi luoghi della formazione, fino al ritiro della legge Gelmini e già pronti a bloccare la proposta di legge Aprea che tra scuola fondazione e preside manger costituisce la vera riforma che smantella la scuola.

Da Largo Cairoli il corteo ha percorso le vie del centro fino a Piazza Duomo.

Fermandoci in piazza Fontana, abbiamo ricordato quella strage di 39 anni fa, con gli striscioni che recitavano "Io non ho paura, non c'è futuro senza cultura. Da Milano ad Atene con Alexis nel cuore l'onda anomala non si ferma" e ancora " e ribadito come le minacce e le intimidazioni non fermeranno un'Onda che è passata all'attacco: "Tre mesi di onda fanno effetto, voi rimandate e noi non ci blocchiamo!".

Ci siamo opposti con forza alle politiche di paura vecchie e nuove: dalle bombe di stato piazzate dai fascisti negli anni di piombo, al G8 di Genova del 2001 (di cui i veri responsabili del massacro restano tuttora impuniti), ai soliti provocatori "sotto copertura" visti a piazza Navona a Roma, fino all'assassinio di Alexis da parte della polizia sabato scorso ad Atene.

Questo corteo è dedicato ad Alexis, ucciso a 15 anni dal proiettile di un poliziotto, durante le mobilitazioni contro la riforma dell' istruzione e privatizzazione degli atenei
Da Milano ad Atene con Alexis nel cuore, non abbiamo paura delle nuove strategie della tensione e non crediamo alle paure securitarie create contro ogni forma di diversità in nome della retorica della legalità.



P.s.: il corteo, molto partecipato, si è concluso in Piazza Fontana dopo aver riempito Piazza Duomo insieme ai sindacati di base; quando si sono sciolti gli spezzoni delle facoltà, là è finita un'altra giornata dell'onda. Ma già ci stiamo organizzando affinchè l'onda continui a reinventarsi e soprattutto a crescere.

Ci chiederemo in forma mai scontata come e quando occupare e autogestire le università, bloccare la didattica o trasformarla, a partire da Gennaio, quando ricominceranno i corsi e le facoltà torneranno a riempirsi di studenti. Ricominceremo a mobilitarci con le molte forme che abbiamo attraversato in questo autunno, dalle lezioni in piazza ai cortei selvaggi, per riempire di nuovo con l'onda le strade della città e le nostre università.

Facoltà e Accademie in Mobilitazione.

Coordinamento dei Collettivi Studenteschi

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